martedì 7 gennaio 2014

#save194 - dell'aborto e di fastidiose ingerenze nei nostri uteri



Ieri ho letto una cosa agghiacciante sulla legislazione del Texas. 
Nello stesso Texas dove la senatrice democratica Wendy Davische ha sostenuto un discorso-maratona di 11 ore per impedire le riforme restrittive sulla legge per l’aborto, il corpo di Marlise Munoz è ostaggio dello stato a cusa delle restrizioni sull'aborto: certificata cerebralmente morta in seguito ad un incidente, Marlise Munoz è tenuta in vita contro le disposizioni da lei lasciate poiché alla quattordicesima settimana di gravidanza. Infatti, il Texas è uno dei 12 stati della confederazione americana che non permette il trapasso nel caso la donna certificata cerebralmente morta sia incinta. 
Se sei incinta, le disposizioni per la tua morte non valgono. Se sei in cinta e sei cerebralmente morta, il tuo corpo lo gestisce lo stato del Texas.

Il mio primo link mentale mi ha rimandata al caso di Eluana Englaro e all'uscita agghiacciante del signor B. che, davanti ad una donna in stato vegetativo da 17 anni, si è prodotto in un commento contrario all'interruzione della nutrizione artificiale argomentando “potrebbe ancora restare incinta”. Un'incubatrice.

E poi c'è la Spagna dove la legge Gallardòn rischia di far ripiombare tutte nel clima catto_oscurantista del franchismo: l'aborto non sarà più un diritto e l'accesso sarà garantito solo su certificazione del medico in caso di gravissimi rischi per la salute della donna, oppure in seguito a stupro. E ho il timore che la legge Gallardòn preveda anche che una donna dimostri di essere stata stuprata.

A quanto pare, quello slogan vintage e un tantino massimalista che parlava di un proletariato internazionalista, sbagliava oggetto: oggi è il patriarcato a non aver nazione.

In Italia, la 194 sancisce ancora un diritto che non dobbiamo dare per scontato: l'interruzione di gravidanza oggi è messa a rischio da un numero insostenibile di medici obiettori di coscienza, da farmacisti che si inventano obiettori (e andrebbero denunciati dal primo all'ultimo), da associazioni cattoliche che sostengono verità altre sulle pillole contraccettive, da associazioni cattoliche che sostengono l'obiezione alle spese fiscali per l'IVG, da estremisti cristiani che fanno maratone di preghiera davanti agli ospedali dove viene legittimamente praticato l'aborto alle donne che lo richiedono.

Per questo, le XXX invitano tutt* mercoledì 15 gennaio a Làbas per un incontro su IVG, legge 194, pasticche e pillole, obiezioni di coscienza - dalle 18 in via Orfeo 46.

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