sabato 11 agosto 2012

CROCIFISSIONI - del pubblico accanimento su Alex Schwazer



Se la crocifissione fosse disciplina olimpica, probabilmente deterremmo un record per questa molto cattolica pratica nazionalpopolare.

La vittima prescelta è Alex Schwazer, 26 anni di biondo sudtirolese, pluripremiato campione di marcia, fino all'altro giorno italico eroe sportivo: risultato positivo alla prova del doping durante le olimpiadi londinesi, Alex è stato massacrato durante una conferenza stampa da 60 minuti, di cui 45 passati a piangere davanti alle telecamere.

Il ragazzo è distrutto, poteva rifiutarsi di sottoporsi al test per 18 mesi ed invece ha accettato con la certezza di essere positivo - a proposito di liberazione dalla colpa. Interessante notare che i giornalisti sportivi, increduli davanti alla possibilità di banchettare con carne fresca dopo le deludenti performance azzurre, sembrano imputargli un peccato originale un tantino diverso da quello di aver commesso un illecito sportivo: quello di essersi fatto beccare.

Da qui in poi sono solo commenti acidi dei telecronisti, dichiarazioni bibliche di dirigenti del Coni, chiacchiere da bar in cui si chiede di lavare l'onta nazionale, comunicati stampa dello sponsor che rescinde il contratto con l'atleta, interviste a Schwazer senior - un padre che sembra restituire dignità ad ogni Edipo.

Attraverso Alex Schwazer, il Belpaese esorcizza le colpe e rivendica una morale: individua l'agnello e goditi la grigliata, con tanto di telecronaca. Tutta questa italica indignazione per una questione di doping, per un ragazzo di 26 anni che ha sentito la pressione dello show business - dello sport si è persa traccia da tempo - ed ha ceduto a questa pressione, commettendo un illecito sportivo: soprattutto, commettendolo con addosso il tricolore e macchiandoci tutt* di questa colpa.

Indignat*, tutt* - perché questo è un paese di santi. Tralasciando che metà della gente seduta in parlamento ed in senato (sì, in minuscolo) sembra in concussione con la mafia. Passando sopra al livello di corruzione nostrano in ogni ambito della vita pubblica, tendenza molto civica. Minimizzando il fatto che la Corte di Giustizia Europea ha riconosciuto l'Italia colpevole di aver violato un numero imbarazzante di diritti umani con le proprie leggi sull'immigrazione - i lager di stato non fanno odiens. Dimenticando Genova - e Carlo Giuliani e Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi. Colpit* da un'amnesia per quel che sta succedendo a Taranto. Riducendo a folklore il femminicidio madeinitaly, che da noi ammazza le donne più del cancro.

Una rimozione nazionale, un'altra tendenza di matrice cattolica - cattolica oscurantista, suppongo.




  


1 commento:

  1. Si oscirantismo e becero perbenismo per cui, sino a che commetti di crimini e se poi sei scoperto li ostenti con spavalderia ( berlusconi, corona insegnano) sei un figo da emulare, se piangi con tutta l'innocenza di chi probabilmente ha mal sopportato persino il dopping al punto di autoinfliggersi la pena, allora sei il capro espiatorio che serve a sfogare le migliaia di frustrazioni, sei l'anello debole che potrebbe spezzare la catena e mostrare a tutta l'italia di quale infamen struttura morale siamo fatti.

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