domenica 23 gennaio 2011

LUNA(R) PARK


la buona notizia è che cercherò di non essere sentimentale.

perchè in fondo, stiamo parlando solo di qualche fotografia scattata in un capannone una mattina di agosto.

anche se gli scatti non sono poi niente male.

anche se il capannone è per me & per molt* un luogo non solo fisico.

anche se quella mattina di agosto c'era nell'aria qualcosa di terribile ed elettrico, una pioggia che cadeva con metodo e rabbia, una pioggia provvida, hollywoodiana e biblica, un manto liquido e sonoro che ricopriva le superfici facendo da colonna sonora allo shooting e che - in qualche modo che non mi è ancora del tutto chiaro – ha contribuito allo stato di eccitazione che ha pervaso l'intera faccenda.

c'era valerio che – come sempre – è stato un ottimo padrone di casa. C'era babyjade che condivideva le mie stesse suggestioni visive e non. c'era marzia puntuale, gentilmente disposta a prestare il suo corpo per la buon riuscita del progetto. e c'ero io - sulle spalle una notte non proprio retta, da una tempia all'altra un ricordo di vodka, sull'indice l'ansia un po' febbrile di scattare qualche foto.

nessun altro: il tpo demograficamente depresso ed ingombro di palchetti di legno, carrelli, strutture metalliche, alberi di cartapesta, tende, divani, luci - praticamente un parco giochi.
da fuori veniva un determinatissimo rumore d'acqua - lo scroscio che immaginavo avrebbe accompagnato l'arca.
dentro, marzia annegava tra pezzi di corpi di plastica - arti, toraci e mani modellati secondo un perfetto stereotipo.

l'esito di quella mattina consiste in 5 scatti che questa sera tornano dove idealmente dovrebbero risiedere.

la buona notizia è che proprio non mi riesce di non essere sentimentale.

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