mercoledì 29 settembre 2010

go manly!


go manly! - mi ha gridato passando sotto al portico dall'altra parte di via san felice (quello che probabilmente è) l'unico australiano a bologna, mentre questa mattina 9.00 a.m. passeggiavo nella mia tenuta sport chic da supergiovane con addosso la maglia del manly, squadra australiana di rugby che porta il nome di una delle spiagge più frequentate di sydney.

l'ho guardato con un sorriso incredulo e mentre salivo in macchina e mentre guidavo verso il laboratorio di fotografia più caro della storia e mentre brian ferry sussurrava “and the way we were/ fatefully entwined/ in a shameless world/ rock'n'roll desire”, sono tornata al 1997, alla mia europea incredulità per quell'estate a novembre, al profumo della crema solare, agli enormi pacchetti dorati di benson&hedges da 25 sigarette, ai granelli di sabbia bianchissima incollati sul collo, alla trance dei surfisti prima di entrare in acqua, ai documenti falsi per comprare le birrette victoria bitter, al sesso post adolescenziale da stordimento, alla voce di erykah badu ovunque “...On&On my cipher keeps movin' like a rollin' stone...” , alle grigliate del libanese, al pacifico che ti sbatte in faccia la propria oceanica vastità, alla ferma convinzione che la vita ti si stia schiudendo davanti promettendoti meraviglie - go manly!

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